giovedì 28 dicembre 2017

Speciale Basement Art & Culture 27a Parte: tiriamo le conclusioni con Sonny Alabama

"You are never too old for R'n'R!" Anonimo


Sonny Alabama durante i preparativi del Basement Party.
Sonny Alabama durante i preparativi del Basement Party.

Ultime battute sul Basement Party con Sonny Alabama.

Tony Graffio: Caro Sonny, siamo alla sera di domenica 19 novembre, il Basement Party si avvia alla fine, alcuni espositori sono già partiti e presto anche gli altri chiuderanno i loro stand; abbiamo assaggiato la birra Wallop e ci apprestiamo a chiudere i battenti, tiriamo qualche conclusione. Com'è andato questo festival della cultura di strada e degli artisti Underground?

Sonny Alabama: Molto bene, ho visto molto interesse nella cittadinanza e anche molta partecipazione; con questa edizione ritengo che abbiamo fatto un salto di qualità. Un po' ce l'aspettavamo e siamo contenti, perché a livello organizzativo ci siamo impegnati a fondo. Abbiamo lavorato per quasi quattro mesi affinché tutto andasse per il meglio e alla fine abbiamo ottenuto dei risultati che in parte speravamo di raggiungere, ma che in parte ci hanno anche sorpreso. Sono arrivati molti visitatori da Pesaro, dall'interno delle Marche, dal Sud della Regione e da altre parti d'Italia. Possiamo dire che abbiamo avuto un buon successo; soltanto ieri abbiamo avuto circa 2000 visitatori e anche oggi ne aspettiamo altrettanti, nonostante la Galleria del Cotton Club chiuderà verso le ore 21-22.

TG: Purtroppo, noi espositori che veniamo da Milano, Roma, Torino, Bologna e via di seguito, ci prepariamo al rientro a casa perché, nonostante tutto, la strada è lunga ed il viaggio richiede qualche ora. Non potremo goderci il Basement Party fino all'ultimo minuto, ma ringraziamo te, Giacomo, Jerry e tutti gli altri ragazzi che hanno contribuito al successo di questo evento per averci messo in condizione di divertirci e di poter esporre i nostri lavori nel modo migliore.

SA: Il momento dell'addio è sempre doloroso, ma in questo caso vuol dire che prima è andato tutto bene. Tutto si alterna come lo Yin e lo Yang, se adesso c'è un po' di tristezza, vuol dire che tra qualche mese tornerà l'allegria in occasione di un prossimo appuntamento.

TG: So che ci sono stati anche dei momenti difficili... Che cosa è successo ieri sera al TNT?

SA: Nonostante la defezione dell'ultimo momento del gruppo principale,
 il Colle der Fomento che doveva tenere un concerto al TNT, siamo ugualmente riusciti a tamponare questa assenza. Abbiamo avuto una partecipazione di pubblico fortissima con più di 700 spettatori paganti per un biglietto dal prezzo super-popolare di soli 3 euro. Ne approfitto per ringraziare i ragazzi del TNT che ci hanno dato la possibilità d'utilizzare quello spazio e di personalizzarlo secondo il nostro stile ed anche per averci dato una mano all'ingresso e dietro al bancone del bar. Ci ha fatto piacere essere presenti in questo Centro Sociale: è da qui e dagli squat che partono tutti gli artisti della scena Underground, perché questi sono gli unici spazi che danno visibilità ai giovani e ci faceva piacere ricordarlo.

TG: Sonny, a questo proposito volevo chiederti: volete restare Underground oppure volete diventare un nucleo trainante della cultura marchigiana?

SA: Noi vorremmo essere entrambe le cose, il nostro obiettivo è quello di allargare il raggio d'azione dell'Underground, o meglio, raggiungere un pubblico più grande, mantenendo un'impostazione Underground che proponga un'arte senza compromessi che non voglia per forza piacere a tutti. Questo sarà un aspetto importante che terremo sempre in considerazione, cercando però di farci conoscere meglio, facendoci apprezzare per quello che siamo veramente. Da questo punto di vista, posso rassicurare tutti sul fatto che non ci snatureremo per compiacere qualcuno, altrimenti il Basement non sarebbe più quell'evento spontaneo e genuino che ha già conquistato tantissime persone e che dà voce a chi ha meno occasione di mostrare i suoi lavori.

TG: Effettivamente, è importante che in un evento come questo non si paghi per esporre, ma anzi si venga sostenuti dall'organizzazione che in questa edizione è riuscita perfino a trovare una sistemazione nei B&B della zona per chi veniva da lontano. Inoltre, voi siete riusciti a fare qualcosa di veramente molto importante che io a Milano non sono riuscito a fare capire ai privati ai quali avevo chiesto l'utilizzo di uno spazio per allestire una mostra collettiva. Avete portato gli artisti indipendenti ed il pubblico, sia nei centri sociali che all'interno delle istituzioni, unendo forze apparentemente contrastanti. Come ci siete riusciti?

SA: Abbiamo trovato persone intelligenti che hanno collaborato con noi. Per questo, ringraziamo la Pinacoteca Pianetti nella persona di Simona Cardinali che è la direttrice del museo civico più importante della città. E' un modo per valorizzare i giovani, ma anche per rendere le strutture pubbliche aperte a nuove forme d'arte e di pensiero, dando il segnale che anche le amministrazioni pubbliche possono dimostrarsi lungimiranti e vicine alla gente. Alcune persone hanno capito che potevamo portare dei contenuti ad un contenitore che è la nostra città. Siamo contenti anche della collaborazione che abbiamo ricevuto dai locali del centro, come il Man Cave, dove venerdì abbiamo tenuto un paio di concerti eccezionali, una Dj session dirompente e degli allestimenti strepitosi per gli artisti in mostra. Anche i privati ci hanno appoggiato e noi abbiamo potuto allestire le esposizioni anche presso di loro che giustamente si sono sentiti parte integrante del Basement Party. Il Basement è il pubblico, ma sono anche gli artisti, gli organizzatori ed i locali che ci ospitano. Il Basement è un tutt'uno composto da una rete di relazioni sociali importantissime. Il nostro obbiettivo è quello di tornare a vivere insieme, in modo ludico, le proposte artistiche e culturali che si articolano durante le giornate e le serate che proponiamo negli spazi che abbiamo a disposizione.

TG: In questo periodo storico piuttosto difficile, in molti fanno fatica ad arrivare a fine mese; i giovani difficilmente riescono a trovare una loro collocazione nel mondo del lavoro ed anche le persone più in là con gli anni vedono rimettere in discussione i loro diritti. Davanti a queste situazioni molta gente si sente impotente, ma possiamo dire che grazie al dialogo tra realtà diverse c'è anche una presa di coscienza generale, sia a livello sociale che economico, che fa comprendere che non c'è più molta distanza tra le classi più svantaggiate e la classe media. Stiamo tutti diventando un po' più poveri e dobbiamo aiutarci di più in questo tipo di società in cui anche i valori umani erano stati messi un po' in discussione. Fare gruppo può aiutarci ad affrontare questi problemi?

SA: Certamente. E però anche importante che le istituzioni si riavvicinino alla gente e comprendano che il tessuto sociale si debba ricompattare, piuttosto che dividere in antagonismi sociali o politici. Le istituzioni non vanno colpevolizzate a priori, ma anche l'idea di aprire e far vivere i centri sociali è giusta. In questi contenitori, la differenza la fa chi ci sta dentro; bisogna che chi ha delle proposte da fare si incontri con chi ha la possibilità di gestire certe situazioni, come è accaduto nel caso di Basement, di Bloody Sound Fucktory, o altre realtà locali.

TG: La cosa che ritengo positiva è che gli eventi da voi proposti sono davvero alla portata di tutti, anche per la serata di ieri che accoglieva un concerto dal vivo e tre DJ session di DJ Oskee; DJ Macca e DJ Bruno, tre colonne portanti dell'intrattenimento musicale delle serate delle vostre zone.

SA: Verissimo, a questo proposito volevo riagganciarmi a quanto dicevi precedentemente sulla crisi e la mancanza di soldi, perché è un discorso molto interessante. Uno dei modi per uscire da questo periodo difficile è dare valore alla cultura, perché la cultura genera turismo, socialità e fermento. La cultura è il nostro petrolio.

TG: Sonny, a proposito di turismo, io so che tu sei originario di Chiaravalle, ma che da quando ti sei sposato ti sei trasferito qui a Jesi, pertanto ti consideri anche jesino... Mi spiace, ma devo farvi un appunto, perché per quanto mi possa piacere la vostra bella città, ho notato che la domenica è difficilissimo trovare una pizzeria aperta, un bar o un ristorante. Perché? Vogliamo provare a tenere aperte certe attività commerciali, come ristoranti e negozi anche alle 3 del pomeriggio dei giorni feriali?

SA: Certo, su questo hai ragione. Infatti noi abbiamo messo dei contenuti in questi locali, abbiamo portato le mostre proprio per renderli più accoglienti, dare motivo alle persone di uscire prima e fare in modo che i locali restino aperti più ore. Delle 2000 persone che sono venute qui a Jesi per il Basement, molte dopo sono andate a bersi un caffè o una birra o a mangiare un gelato, una pizza. Hanno pagato il parcheggio ed hanno contribuito in vari modi all'economia della città e questo dimostra che la cultura e lo spettacolo fanno businness. Con la cultura cresce il livello sociale delle persone e anche la loro umanità.

TG: Pensi che i tempi siano maturi per richiedere il Palazzo della Signoria al Comune per almeno tre giorni da destinare a mostre e iniziative culturali di un prossimo Basement?

SA: Visto il proficuo rapporto intercorso tra noi e l'amministrazione comunale, sicuramente proveremo a proporre una soluzione di questo tipo, chiedendo di poter utilizzare spazi prestigiosi.

TG: Sonny è ora di uscire dalle cantine!

SA: Bisogna uscire ed entrare, come in un cerchio, alimentando una cosa e l'altra, perché non esiste una cultura alta ed una cultura bassa, ma un'unica cultura.


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