sabato 21 marzo 2015

Il gesto pittorico di Raffaele Cioffi, artista italiano rappresentato da una galleria di Hong Kong


Art Space Neuberg è una galleria d'arte di Hong Kong che ha scelto d'essere presente all'Affordable Art Fair di Milano per presentare i suoi artisti, tra cui diversi italiani, e per far conoscere la propria attività espositiva.
Ho parlato sia con la responsabile per l'Italia, Cammie Y, sia con un artista, Raffaele Cioffi, per capire per quali motivi i cinesi sono interessati all'arte italiana e quali ragioni spingano un artista italiano a farsi rappresentare in oriente.


Dalla serie: Sipario di Raffaele Cioffi, anno 2014 Olio su tela cm. 150X200

L'arte italiana è molto apprezzata nel mondo e soprattutto in Cina.
Tutto quello che è prodotto ed è fatto dalla creatività italiana è visto con grande interesse dal popolo cinese, anche se Hong Kong, pur essendo stata assorbita dalla Cina, rimane una regione ad amministrazione speciale che godrà di una discreta autonomia fino all'anno 2047. Inoltre, essendo stata una colonia inglese fino al luglio del 1997, permane ancora adesso una cultura di parte occidentale.

Da un incontro un po' casuale qualche anno fa, durante un periodo in cui era impegnato con delle mostre personali, Raffaele Cioffi conosce direttamente una collaboratrice della galleria cinese che apprezza i suoi lavori e gli propone una collaborazione, la cosa va a buon fine e quest'anno l'artista brianzolo viene presentato alla fiera d'arte a prezzi accessibili, sia a Milano che ad Hong Kong.
Questa possibilità contribuisce ad ampliare il mercato degli artisti che si vedono proposti in diversi paesi, più il mercato si apre, più le possibilità di vendita aumentano.
Questa sorte è comune ad altri artisti italiani che espongono sia in Italia che ad Hong Kong.
Questa galleria non ha la pretesa d'esporre artisti di grandissimo successo, ma ha una cifra di fatturazione piuttosto significativa. 
Art Space Neuberg in Cina riesce a vendere degli artisti cinesi con delle quotazioni fino ai 10.000 $ che in quel paese è una cifra abbastanza buona.
Il mercato, come si sa, è un po' diviso tra i grossi collezionisti che possono spendere cifre dai 200.000 euro in su ed i piccoli compratori che spendono nell'area di budget prevista anche in questa fiera, dai 5-6.000 euro in giù. Generalmente, in Italia, gli artisti che si trovano collocati in una fascia di mercato media, posizionata intorno ai 15.000 - 20.000 euro, fanno un po' di fatica, mentre nel resto del mondo la situazione è un po' differente.


Raffaele Cioffi e Cammie Y

Intervista a Raffaele Cioffi

TG - Ciao Raffaele, vuoi parlarmi un po' di te?

Raffaele Cioffi - Sono nato il 28 maggio 1971, ho studiato all'Accademia di Brera negli anni 1990, gli anni dell'occupazione, con uno dei protagonisti dell'arte povera, Luciano Fabro che è stato poi un riferimento per le sue idee un po' innovative nell'insegnamento.
Il mio lavoro però è diverso dal suo perché mi sento ancora legato alla tradizione della pittura e sono ancora legato alla superficie e la mia arte si può definire pittura d'astrazione.

TG - Come descriveresti i tuoi lavori?

Raffaele Cioffi - Mi piace pensare ai miei lavori come ad un sipario, infatti la serie esposta qui in fiera ha proprio questo titolo: Sipario.
In questi quadri s'intravede una vera e propria idea che può ricordare quella parte di teatro che divide il palcoscenico dagli spettatori.
Mi piace parlare di un telo che svela, come le mie pitture svelano e rivelano lentamente quello che è contenuto nei miei quadri. Si tratta di un'apertura verso uno spazio che è al di là di dove ci troviamo.
Si tratta di una pittura che va un po' scavata, come quando tu attendi l'inizio dello spettacolo e lo spettacolo inizierà subito dopo.
Nelle mie opere si possono vedere dei giochi di luci e di ombre che spesso sono tagliati da lame che sono delle colature di colore che entrano ed interferiscono con lo spazio.
Anche se quest'idea delle colature è subentrata di recente, nei miei lavori, mentre fino a qualche anno fa mostravo come la pittura si dilatava nello spazio, con una continuità di colore che entra uno nell'altro all'infinito.
Adesso invece m'esprimo sempre come una matrice simile alla precedente alla quale ho aggiunto l'intervento di colatura controllata, anche se non si può avere un controllo totale di come cola il colore a seguito delle forza di gravità.
Si tratta di una pittura atemporale, sospesa nel proprio atto in cui non si percepisce il gesto pittorico, o il segno perché è tutto come se cadesse dal cielo.
Questo effetto così pulito, così puro, così lindo è come se fosse segnato dalla colatura che contrasta con ciò che rappresenta il tempo impiegato da questo percorso, ma al tempo stesso dialoga con l'insieme.

TG - Mi sembra di vedere una doppia colatura in quel quadro, può essere interpretata come un'ombra?

Raffaele Cioffi - In effetti, la seconda colatura più scura è proprio voluta per creare una terza dimensione, è una colatura pilotata per dare volume e tridimensionalità.

TG - Che tecnica usi?

Raffaele Cioffi - Questa è la tecnica classica del colore ad oli, a me piace preparare la tela secondo le tradizioni, con la colla di coniglio a bagno maria.
In parte uso dei pigmenti industriali ed in parte uso dei pigmenti che macino io appositamente perché mi piace quest'alchimia del colore.
Chi viene in studio a trovarmi resta affascinato da questi barattoloni pieni di colore.

TG - Ti definiresti un pittore concettuale?

Raffaele Cioffi - No, sono solo un pittore e mi piace molto l'idea di schiacciare il tubetto di colore sulla tavolozza e vedere la materia che si trasforma e diventa qualcos'altro.
L'artista è tale quando è capace di trasformare una materia inerme come il colore, o il marmo per chi fa della scultura, in poesia.
Questo distingue chi fa un lavoro pittorico da chi fa quelle che vengono chiamate le croste.
Può essere che io pecchi di presunzione, ma io riconosco una qualità pittorica al mio lavoro che nasce da una tradizione, da una sapienza e da un desiderio di trasformare la materia in qualcos'altro.

TG - Come sono le tue quotazioni?

Raffaele Cioffi - Mah, sono accessibili, io faccio un coefficiente basso perché lavori di una certa dimensione sono sui 3.500 euro. Parlo di quelli grandi, quelli piccoli costano ancora meno.
Qua abbiamo scelto di portare i lavori più grandi per far vedere qualcosa d'imponente e più importante.
Comunque alla fine l'investimento d'affrontare è relativamente piccolo rispetto alla qualità dell'opera.

TG - Vendi di più ad Hong Kong o in Italia?

Raffaele Cioffi - Vendo di più in Italia perché è la mia nazione, poi vendo un po' in tutto il mondo, ho un po' di mercato svizzero, un po' di mercato americano, lavoro anche con una galleria americana che è una ramificazione di questa galleria, domani ho una mostra a Francoforte con una galleria storica di Francoforte, quindi ho dei rapporti con la Germania, però la maggior parte delle vendite è in Italia, diciamo che il 50% - 60% delle mie opere viene venduto qui. 


Lo stand di Art Space Neuberg al Superstudio più









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