sabato 23 novembre 2013

Oh no! Siamo ancora in crisi!

Crisi economica, sociale e culturale.

 Cri Sì

Oh No

Luogo: Corso Garibaldi
Ora: 19,30

Fotografie scattate con Canon Powershot A85
Impostazioni Cri Sì: 400 Iso F mm5; f 3,2; 1/5 sec.
Impostazioni Oh No: 400 Iso; F mm5; f 3,2; 1/40 sec.

Ho ripreso un paio d'immagini con questa fotocamera digitale di circa 9 anni fa per rendermi conto di come sono cambiati gli strumenti che utilizzano questa tecnologia e se vale la pena fare ancora uso di questo modello di Canon.
La Powershot A85 è una fotocamera che avevo acquistato per circa 250 euro, un prezzo non proprio a buon mercato, se lo si confronta ai costi delle attuali fotocamere che offrono risoluzione e sensibilità quadruplicate, oltre che schermi a lcd di dimensioni maggiori e parecchia tecnologia in più. Avevo posseduto anche la Powershot A70 che era stata la mia prima fotocamera digitale, circa un anno prima. All'epoca non ero molto convinto del mezzo digitale, ma sentivo la necessità di poter disporre di uno strumento che mi permettesse di inserire qualche immagine sul web e di avere un taccuino visivo tascabile che mi aiutasse a conservare le immagini degli oggetti che mi interessavano. La caratteristica che ho apprezzato di più in queste fotocamere-giocattolo era la la facilità di ottenere macrofotografie. Col tempo, posso dire d'aver apprezzato anche la vasta scelta di funzioni di ripresa, ben 13, che vanno dalla ripresa fotografica totalmente manuale alla ripresa video in bassa definizione. Non ho sfruttato appieno queste possibilità di ripresa perché quasi sempre scatto in automatico con priorità di diaframmi, però il fatto che ci fosse anche modo di lavorare in manuale non era un opzione di poco conto, in giocattolini che spesso vanno in mano a chi è abbastanza a digiuno su come si regola la fotocamera per esporre correttamente un'immagine. Le altre caratteristiche che mi sono piaciute sono le dimensioni tascabili, l'impiego di batterie facilmente reperibili come le AA, la distanza minima di messa a fuoco, la registrazione su schede compact flash, il pulsante di scatto molto morbido e la colorimetria. Oggi ci sembra normale impostare la sensibilità su 1600 Iso, o anche di più, per ottenere dei risultati abbastanza accettabili, ma come si vede dalle fotografie esposte in questa pagina, un tempo non era così. La sensibilità di apparecchi che usavano sensori di piccole dimensioni non era gran che; ho usato la mia A85 a 400 Iso e poi soltanto l'ottimo pulsante di scatto mi ha permesso di registrare un'immagine presentabile, scendendo ad un tempo di posa di 1/5 di secondo.
L'assenza di poter registrare in formato Raw è un difetto, per me, abbastanza rilevante, così come il fatto di disporre di un'ottica zoom che distorce parecchio, così alla fine scelgo sempre di usare la focale più grandangolare per  evitare di perdere più di 2 stop di apertura. Per questi motivi, quando ho l'esigenza di avere qualcosa in grado di registrare delle immagini, portando con me uno strumento ancora più tascabile e dall'ottica fissa che quasi non distorce, scelgo di usare la piccola videocamera JVC Picsio GC FN1 che, teoricamente e forse anche praticamente, ha anche una maggior definizione, ma meno possibilità d'intervento, rispetto alla Canon Powershot A85.
Io sono sempre in attesa di una piccola fotocamera digitale con ottica fissa retrattile manualmente, tipo la vecchia Rollei 35, e magari con un sensore Foveon 24x36, speriamo qualcuno tra i progettisti di Canon, Nikon, Pentax e tutte le altre marche mi ascolti, anche se ormai è quasi tutto in mano ad ingegneri che ragionano seguendo più le dinamiche del mercato informatico e dei grandi numeri, più che quello del mondo fotografico. Tony Graffio

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